giovedì 5 agosto 2010

Eh come passa il tempo…

francesco polidori



Sapete qual era la ma poesia preferita quando ero pischelletto?!
M’illumino d’immenso di Ungaretti
Compiti per le vacanze:
• Scrivi un pensierino sulle vacanze
• Fare esercizi di matematica dal 5 al 27 a pagina 87 del sussidiario
• Imparare una poesia a memoria tra quelle studiate durante l’anno
Hai fatto i compiti Francesco?
Sì, Signora maestra (anche se quando andavo a scuola io non si diceva signora maestra)
Tutti?
Sì, Signora maestra
Bene, vediamo la poesia allora…
Come poesia ho imparato
M’illumino d’Immenso di Giuseppe Ungaretti
-M’illumino d’immenso-
Risata generale

Come cambiano le cose,
chi l’avrebbe mai detto che sarei diventato un amante dei versi???
Ed è proprio al cambiamento che voglio dedicare questa bellissima poesia di Martha Medeiros che erroneamente si attribuisce, da anni, a Neruda

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.