lunedì 23 agosto 2010

…Scarta scarta…

francesco polidori


Ricordate la canzone di Madonna
Holiday
Celebrate
If we took a holiday
Took some time to celebrate
Tarataaa
Tarataaa
Vabbè non continuo oltre che è meglio
Comunque me la sono presa, la vacanza intendo, non che sia poi così impegnato da aver bisogno di una vacanza ma alla fine fa sempre bene, staccare la spina, un po’ di relax, via dalla frenesia della vita moderna.
Peraltro è da tanto che non mi concedo più un viaggetto, sempre con la storia che i soldi son sempre pochi, ma come diceva mia nonna:
se c’ hai il tempo non hai soldi, quando avrai i soldi non avrai più il tempo…
e così, controllato che il mio conto non fosse in rosso ho preso il mio zainetto e sono partito, all’avventura, una settima con Valeria (una mia amica) in giro per l’Italia.
In un mercatino delle pulci (in realtà era una libreria però fa più figo)
Dicevo in un mercatino delle pulci ho trovato un libretto, una raccolta delle più belle poesie di Trilussa e mi son soffermato particolarmente su questa:
L'ingegno
L'Aquila disse ar Gatto: - Ormai sò celebre.
Cór nome e cò la fama che ciò io
me ne frego der monno: tutti l'ommini
sò ammiratori de l'ingegno mio! -

Er Gatto je rispose: - Nù ne dubbito.
Io, però, che frequento la cucina,
te posso dì che l'Omo ammira l'Aquila,
ma in fonno preferisce la Gallina...

Non tanto per la poesia in sé ma quanto perché nel secondo verso il verbo avere è scritto con l’accento e non con l’acca
E allora mi è tornata in mente mia nonna e un pomeriggio piovoso di ottobre sepolto ben bene nella mia memoria, quando il pomeriggio andavo da lei per fare i compiti e un giorno per spiegarmi il verbo avere mi disse che quando era piccola si poteva scrivere anche con l’accento finale
Non ho un soldo
Non ò un soldo
Tutto questo perché pochi giorni prima Valeria mi ha confidato di non essere più uscita con un ragazzo solo perché lo sventurato in un messaggio, ha sbagliato un tempo verbale
“Sono stato bene, spero che ti rivedo presto”
Ah se fosse viva mia nonna … con le sue ò accentate, son sicuro le direbbe
Eh cara Valeria sta attenta perché … scarta, scarta, ci rimane la carta
Che gran donna che era mia nonna, è a lei che dedico, con un sorriso, quest’altra poesia del poeta romano

L'onestà de mi' nonna
Quanno che nonna mia pijò marito
nun fece mica come tante e tante
che doppo un po' se troveno l'amante...
Lei, in cinquant'anni, nu' l'ha mai tradito!

Dice che un giorno un vecchio impreciuttito
che je voleva fa' lo spasimante
je disse: - V'arigalo 'sto brillante
se venite a pijavvelo in un sito. -

Un'antra, ar posto suo, come succede,
j'avrebbe detto subbito: - So' pronta.
Ma nonna, ch'era onesta, nun ciagnede;

anzi je disse: - Stattene lontano... -
Tanto ch'adesso, quanno l'aricconta,
ancora ce se mozzica le mano!